Vino Novello italiano: un vino rosso autunnale
Gli italiani amano il vino, questo è risaputo. Un po’ meno noto è il loro rapporto stagionale con il novello, o “vino giovane”. Si tratta di un tipo speciale di vino che viene venduto solo tra il 6 novembre e l’ultimo giorno dell’anno, con alcune analogie con il ben più noto Beaujolais nouveau francese. È di bassa gradazione alcolica (non superiore all’11%), molto fruttato per la mancanza di tannini e piuttosto leggero – tanto che con un gioco di parole sulla parola “novello” (letteralmente: “nuovo”, ma anche “giovane”) si dice anche che sia un vino per bambini.
In realtà, il vino novello è stato considerato una sorta di varietà meno nobile fino a circa gli anni ’80, quando uno sforzo di marketing e migliori processi produttivi lo hanno trasformato in una variante alla moda per le nuove generazioni, ma non in senso peggiorativo. La concorrenza con la tradizione del Beaujolais ha sicuramente giocato un ruolo importante – il novello arriva nei negozi addirittura con due settimane di anticipo – ma questo era un ottimo modo per vendere un prodotto necessariamente in edizione limitata, visto che ogni anno vengono prodotte solo circa 15 milioni di bottiglie. Questo è il motivo per cui il novello non è veramente famoso al di fuori dei confini nazionali: i mercati esteri non ne ricevono molto!
Il vino Novello utilizza la stessa tecnica di produzione della sua controparte francese, inventata negli anni Trenta. Le uve non pigiate vengono poste in uno speciale tino saturo di anidride carbonica che accelera la fermentazione: questo rende il vino frizzante e colorato. A differenza del Beaujolais, però, il novello può essere prodotto con circa sessanta tipi di uve diverse, di cui solo sette coltivate fuori dall’Italia. Le varietà principali sono dodici, ma è facile immaginare la gamma di sapori che il novello può ottenere, e il motivo per cui gli appassionati fanno a gara per trovare e raccogliere le migliori varianti dell’anno.
Questa selezione può essere piuttosto difficile, dato che più della metà della produzione di novello proviene dalla regione Veneto, ma il resto è distribuito in modo molto sottile su tutto il territorio nazionale, fino alla Sicilia. Se si considera il numero di bottiglie che ogni cantina può produrre, si può immaginare come alcune eccellenti varianti diventino immediatamente introvabili per chi non voglia correre in tutta la nazione per assaggiare tutta l’offerta dell’anno. Se riuscite a procurarvi una bottiglia, potete ovviamente berla come volete, ma se volete rimanere fedeli alla tradizione italiana, il novello viene abitualmente bevuto insieme alle caldarroste, un altro cibo tradizionale dell’autunno italiano.