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La storia del Prosecco (parte I)

Ecco a voi il Prosecco: Grazie alla sua natura autentica, è un vino che ha saputo reinventarsi da vino da tavola regionale a status symbol per brindisi e celebrazioni, in Italia e non solo.

È costantemente il vino italiano più venduto al mondo e nel 2014 le vendite di Prosecco hanno superato anche quelle della famosa “bollicina”, lo Champagne. Un successo recente che nasconde una storia molto più complessa e affascinante.

Uno dei primi riferimenti al Prosecco nella letteratura si trova nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, un trattato naturalistico del 77 d.C.. Plinio ne elogia la bontà, affermando che il vino Pucino, molto amato da Livia, moglie dell’imperatore Augusto, era noto per le sue proprietà curative che, secondo la leggenda, erano alla base della longevità della donna romana.

La denominazione geografica della DOCG colloca in realtà l’origine del vino a Prosecco, una cittadina vicino a Trieste, che dà il nome al vino e all’omonimo castello, dove anticamente si produceva il vino.

C’è stato quindi un cambio di nomenclatura che è stato fatto risalire a Fynes Morrison, esploratore e scrittore inglese, che scrisse queste righe nel 1593, classificando già il Prosecco tra i vini più famosi d’Italia:

Nel corso dei secoli, l’area di produzione si espanse sia a est, verso la Dalmazia, sia a ovest, verso il Veneto. È in Veneto, e in particolare lungo le colline di Conegliano Valdobbiadene in provincia di Treviso, che il vino trovò il suo habitat ideale, dando vita, più di tre secoli fa, alla coltivazione dell’uva Glera che ancora oggi è la più diffusa nel territorio.

Come nasce il Prosecco

I vigneti coltivati a Glera vengono raccolti a settembre, quando le uve hanno raggiunto il giusto grado di maturazione. Questa particolare uva è molto delicata perché ha una buccia molto sottile, per cui è fondamentale un attento monitoraggio del processo di vinificazione fin dal suo ingresso in cantina. Una volta raccolta, viene pressata per estrarre il mosto. Il mosto viene poi filtrato e chiarificato e la fermentazione alcolica iniziale viene attivata grazie all’introduzione di lieviti. Il vino riposa per alcune settimane nell’ambito del processo di invecchiamento; dopo che gli enologi hanno assaggiato il vino per valutare l’annata e determinare il taglio, si passa alla fase di spumantizzazione, cioè alla fermentazione secondaria che produrrà la “prise de mousse” e permetterà la formazione del perlage.

Per il Prosecco Superiore DOCG, la spumantizzazione avviene comunemente con il metodo Martinotti-Charmat, che prevede l’aggiunta di lieviti direttamente nelle vasche di acciaio inox. Si tratta di un processo molto delicato, che vede in prima linea l’attenzione e la cura degli enologi di Valdobbiadene. Il successo di questo processo può essere raggiunto solo controllando quotidianamente la temperatura, la pressione e le proprietà organolettiche del vino. Con la costanza e l’esperienza si arriva all’imbottigliamento di un vino eccellente, pronto per essere distribuito in tutto il mondo.

Negli ultimi anni il Prosecco sta godendo dell’indiscusso favore del pubblico internazionale; questo grazie a una sapiente valorizzazione del prodotto, e quindi delle sue qualità, del terroir, e senza dubbio anche grazie alle capacità imprenditoriali di spumantisti come Valdo.

Basti pensare che da diversi anni è il vino italiano più venduto al mondo e la sua crescita e il suo apprezzamento non sembrano rallentare.

Aree di produzione del Prosecco

Il cuore e l’eccellenza della zona di produzione è una piccola collina chiamata Cartizze, situata nel comune di Valdobbiadene. Qui si produce l’omonimo spumante con certificazione DOCG. Gli altri Cru fondamentali sono le cosiddette Rive: alcuni specifici versanti collinari che si distinguono per la qualità dell’uvaggio e dove si possono ottenere rese limitate ed esclusive. L’area più vasta abbraccia l’intero territorio di Conegliano Valdobbiadene e ha il suo epicentro a Valdobbiadene, comune che ospita le Cantine Valdo.

Al di fuori di quest’area di eccellenza a denominazione DOCG si trova la zona del Prosecco Treviso DOC, che corrisponde all’estensione dell’omonima provincia veneta, e infine l’intera area di produzione del Prosecco DOC che comprende gran parte della regione Veneto e tutto il Friuli Venezia-Giulia. In particolare, le province della DOC sono: Treviso, Vicenza, Padova, Belluno, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste, con la sua sottozona Prosecco Trieste DOC.

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La storia del Prosecco (parte I)
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